Date: 17 ottobre – 19 ottobre 2025
Durata: 3 giorni
Itinerario di: Costanza Rabissi
Atterrate la mattina presto, lasciamo gli zaini in un locker in centro e partiamo subito alla scoperta della città.
Entriamo a Plaza Mayor attraverso l’Arco de Ciudad Rodrigo, e ci ritroviamo circondate da edifici color ocra e mattoni: la Casa de la Panadería, la Casa de la Carnicería, e al centro la statua di Filippo III. È una piazza maestosa, viva, anche di prima mattina.
Colazione veloce da Cañas y Tapas (che non consiglierei: servizio lento e qualità così così) e poi via, pronte a camminare.
Da lì percorriamo Calle Mayor, che ci porta a Plaza de la Villa, un angolo incantevole con edifici antichi come la Casa de la Villa, la Casa de Cisneros e la Torre de los Lujanes.
Poco dopo scorgiamo la Capitanía General e, girato l’angolo, ecco la maestosa Catedral de Nuestra Señora de la Almudena.
È splendida da fuori, con la sua facciata neoclassica e la cupola imponente; all’interno, invece, è più sobria, ma entrare durante la messa le dà un fascino particolare.
Subito accanto si apre l’immenso Palacio Real, elegante e maestoso, che osserviamo da Plaza de la Armería e poi da Plaza de Oriente, da dove si gode una vista splendida anche sui giardini.
La fila per entrare era infinita, quindi ci limitiamo a contemplarlo e scattare qualche foto.
Scendiamo poi verso i Jardines de Sabatini, verdissimi e perfettamente curati, dove ci concediamo una pausa all’ombra.
Il percorso continua verso Plaza de la Cruz Verde, e poi il Jardín del Príncipe de Anglona, purtroppo una piccola delusione: piante secche e poco curate.
Subito accanto sorge la Iglesia de San Pedro el Viejo, con il suo campanile in mattoni che spicca sul cielo di Madrid.
Da lì passiamo per Plaza de la Paja, tranquilla e raccolta, fino alla Iglesia de San Andrés, chiusa ma bellissima da ammirare nel suo complesso tra Plaza de los Carros e Plaza de San Andrés.
Camminiamo lungo Carrera de San Francisco fino alla Basílica de San Francisco el Grande, un edificio monumentale con la grande cupola azzurra che svetta tra i tetti.
Affamate, tentiamo una sosta al Mercado de la Cebada ma lo troviamo quasi chiuso.
Ripieghiamo su un ottimo pranzo da El Buti, vicino casa: cucina semplice, gustosa e servizio veloce.
Dopo il check-in, tappa d’obbligo al Mercado de San Miguel, vivace e profumato di ogni bontà. Ci concediamo churros e sangria come merenda, tra il vociare allegro dei turisti.
Il pomeriggio continua tra Plaza de Jacinto Benavente, Plaza del Ángel, il Palacio de Santoña e le vie del centro, piene di negozi e musica.
A Plaza de Santa Ana ci accoglie la statua di García Lorca, e poco dopo la pioggia: ma non ci ferma!
Ci perdiamo tra le vie bagnate e le luci dei locali, fino al Monasterio de las Descalzas Reales.
Ceniamo vicino a Plaza Mayor, da Taberna Corrientes: locale carino, un po’ turistico ma accogliente.
Dopo cena, ammiriamo Plaza Mayor di notte, illuminata e silenziosa, un finale perfetto per il primo giorno.
Sole pieno, cielo limpido: giornata ideale per esplorare.
Prima tappa: Puerta del Sol, cuore pulsante della città, già brulicante di gente.
Ammiriamo la statua di Carlo III e l'iconica statua dell’orso e del corbezzolo, simbolo di Madrid — un po’ di fila per la foto, ma basta girare dietro per evitare la ressa.
Da qui percorriamo Calle Alcalá, elegante e tranquilla al mattino, fino a Plaza de Cibeles e poi Plaza de la Independencia, dominata dalla bellissima Puerta de Alcalá.
Colazione con vista al Cappuccino Grand Café: ottimo e curato, perfetto per una pausa rilassata.
Entriamo nel Parque del Buen Retiro, un’oasi di pace nel cuore della città.
Camminiamo tra alberi, artisti di strada e barchette che ondeggiano sull’Estanque Grande del Retiro. È un luogo che mette di buonumore, vivace ma rilassante allo stesso tempo.
Dopo una lunga passeggiata usciamo dalla Puerta de España e proseguiamo verso il CaixaForum, con il suo spettacolare jardín vertical.
Tappa successiva: il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, dove ci trasformiamo in detective d’arte alla ricerca delle opere più famose: Guernica di Picasso, Il volto del Grande Masturbatore di Dalí, Un Mundo, La Donna in blu e tanti altri capolavori.
Anche se non è il mio genere preferito, è un’esperienza che lascia il segno.
A pranzo, un panino al volo da Santagloria, dove veniamo circondate da pappagalli verdi che popolano gli alberi della zona — uno spettacolo buffo e inaspettato!
Riprendiamo la passeggiata verso Madrid Río, passando per Puente de Arganzuela e Puente de Segovia tra giardini e scorci panoramici.
Per riposarci, prendiamo un tour in tuk tuk, che ci riporta davanti ai luoghi già visti ma da un’altra prospettiva.
Arriviamo fino all’arena dei tori di Las Ventas e poi a Plaza Colón, prima di rientrare verso il centro.
Io e mamma decidiamo di prolungare la giornata con un aperitivo al Mercado de San Miguel: birra, tinto de verano, e un’atmosfera spagnola autentica.
Cena nella magica Plaza Mayor, da Jacinta: turistica, sì, ma vale la pena per la vista e l’atmosfera serale.
Ultimo giorno, cielo grigio ma spirito alto.
Dopo il check-out, colazione nella storica Chocolatería San Ginés: i churros più famosi di Madrid, croccanti e irresistibili!
Visita al Museo del Prado, dove ci dividiamo seguendo l’audioguida per ammirare i capolavori: La Maja Desnuda, Las Meninas, Le Tre Grazie, Il Giardino delle delizie, L’ Annunciazione, Il Cardinale e tanti altri.
All’interno non si possono fare foto, ma gli occhi bastano per custodire tanta bellezza.
Uscite dal museo, veniamo accolte da un cielo animato da decine di pappagalli verdi e dal caso più fortunato del viaggio: la festa della transumanza!
Pecore, capre, costumi tradizionali, balli, musica e profumi: un piccolo viaggio nel tempo proprio nel cuore della città.
Percorriamo poi Gran Vía, piena di gente e negozi, fino alla Iglesia de San Antonio de los Alemanes, un gioiello nascosto con affreschi spettacolari.
Pranzo alla Tapería Restaurante Calle 29: ottimo cibo e atmosfera accogliente.
Ultima tappa: Plaza de España, poi rientriamo verso Plaza Mayor per un ultimo spuntino al Mercado de San Miguel, tra risate e brindisi.
All’aeroporto, la sorpresa finale: il comandante mi invita in cabina per una foto!
Un gesto gentile che chiude alla perfezione questo viaggio fatto di scoperte, arte e tanta leggerezza.
Madrid mi ha travolta con la sua energia, ma anche coccolata con la sua luce calda, i suoi tramonti rosati e la gentilezza della sua gente.
È una città che vive a ritmo di musica e profuma di churros e pioggia, dove ogni via racconta una storia e ogni piazza ti accoglie come se ti conoscesse già.
Tre giorni intensi che mi hanno lasciato la voglia di tornare, magari con un po’ più di calma, ma con la stessa curiosità negli occhi.
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